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Skymetro – L’urbanistica ignorata: non migliorerà la qualità della vita

Al di là delle utopie o anche delle belle idee degli urbanisti o di illustri architetti che si possono studiare alle università, le trasformazioni delle città che concretamente si possono vedere nei paesi più progrediti sono tutte orientate verso la riduzione dei mezzi privati a favore del Trasporto Pubblico. Il modello di mobilità che, si può dire, stato imposto sin dagli anni '50, basato sull'automobile è fallito e perfino negli Stati Uniti si stanno realizzando nuove linee per il Trasporto Pubblico.

Per comprendere il fallimento non bisogna andare oltreoceano, ma basta fare una passeggiata in uno dei quartieri della nostra città: le auto saturano ogni spazio regolare ed irregolare, oppure sono incolonnate nel traffico.

Le città più progredite in questo senso hanno puntato sul Trasporto Pubblico (di qualità), che ha permesso di ridurre il numero delle auto e delle moto, ridurre l'inquinamento, restituire gli spazi ai cittadini. Nelle città sono state realizzate zone 30, isole pedonali, quartieri senz'auto, centri città con accesso vietato o a pagamento, ottenendo così una elevata qualità della vita. In questo contesto, per esempio, la bicicletta è tornata ad essere utilizzata fortemente, le persone possono muoversi a piedi, riconquistare gli spazi del proprio quartiere.

Per inciso supermercati e centri commerciali, dipendenti dall'uso dell'automobile, sono antitetici a questa strategia.

Il mezzo ideale per realizzare tutto questo è il tram per tantissimi motivi. Uno di questi è che sottrae spazio alle auto, aspetto che paradossalmente contribuisce a ridurre il traffico. Ma il tram ha ancora altri pregi: è capiente e confortevole, è silenzioso, non inquinante, ha ridotti costi di esercizio, è adatto a esercire una linea di forza ma attraversa con sicurezza le zone pedonali e le valorizza.

Le soluzioni sotterranee o sopraelevate, e qui arriviamo alla questione Skymetro, non interferiscono con il traffico e non contribuiscono a ridurlo. Inoltre è evidente che un quartiere dove il mezzo di trasporto passa a metri sopra la testa e il piano terra resta un parcheggio per automobili, con le auto in continua ricerca di un posto dove sostare non sarà molto differente da quello attuale.

L'aspetto che va sottolineato e che viene taciuto da tutti è che la metropolitana è uno scandaloso fallimento: dopo 30 anni e un miliardo di euro investimenti è irrilevante per la mobilità genovese perché trasporta tante persone quanto una normale linea di autobus, ha costi di esercizio e manutenzione enormi che hanno sottratto e sottraggono risorse ad AMT che non riesce a sollevarsi da bilanci in rosso. Ebbene prolungare questa infrastruttura vuol dire esportare nella città queste problematiche. Lo skymetro presenta infatti difetti notevoli che vanificheranno questi ulteriori finanziamenti.

Ma anche i residenti subiscono un forte danno: le abitazioni che affacceranno sulla struttura sopraelevata vedranno il valore immobiliare ridursi al minimo. Saranno penalizzati anche gli esercizi commerciali che gravitano su queste strade, trafficate come prima, ancora più rumorose e cupe a causa della sopraelevata e con ancora meno passaggio pedonale.

E' questo che si prospetta con lo skymetro perché è esattamente concepito per non disturbare il traffico. La filosofia, peraltro caparbiamente espressa dai nostri amministratori, è fallimentare: all'utente dell'auto o dello scooter si affianca una modalità di trasporto alternativa, senza altri interventi, ma è esperienza documentata che non funziona (è dimostrato che l'abitudine all'auto permane se non contrastata).