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Se l’Amministrazione Bucci vuole il tram in Val Bisagno, è al tram che si deve dare priorità nella richiesta di finanziamenti – 23/12/17

Siamo felici di apprendere che esiste la possibilità di confrontarsi con l'attuale Amministrazione, e poter visionare i progetti in fase di studio cui fa riferimento l'Assessore Balleari, nella sua risposta ad un nostro precedente comunicato stampa, provocatoriamente intitolato “il sogno del tram in Val Bisagno è già ‘deragliato’?”
Rimaniamo quindi in attesa di essere invitati a tale confronto sui progetti in fase di studio.
È possibile naturalmente che le nostre esternazioni siano fuori luogo, ma esse non sono nulla più che una conclusione logica di quanto appreso dagli organi di informazione. Se i finanziamenti dal Ministero arriveranno per il prolungamento della metropolitana Brin-Canepari e Brignole-Terralba, vuol dire che la priorità in ordine temporale è stata data a questi due interventi, di cui abbiamo, nel nostro precedente comunicato, non solo messo in dubbio solo l'opportunità, ma anche segnalato la criticità tecnica, tra l'altro subordinati ad una delicata contrattazione con RFI.
E purtroppo non è così pacifico che dal Ministero possano arrivare altre risorse per il tram in Val Bisagno. È anzi plausibile ipotizzare che, a fronte dell’erogazione dei finanziamenti per la metropolitana, non siano così scontati ulteriori interventi finanziari per il tram, proprio in base alla paventata logica di voler evitare l'adozione di altri vettori modali.
A Marzo ci saranno le elezioni politiche, e anche questa incognita può pesare, se non altro in termini temporali, per non parlare di quelli politici, su futuri finanziamenti in tal senso.
Tra il dire che si ritiene “prioritario servire la Val Bisagno con una linea tramviaria e cercheremo di realizzarlo quanto prima”; e il fare c'è stato per ora di mezzo il mare dei finanziamenti, richiesti per la metropolitana.
E che la prospettiva sia a 5-10 anni per il tram lo dice il Prof. Musso, che è il responsabile della redazione del PUMS. Il che vuol dire che al termine di questa Amministrazione nessun genovese - né in Val Bisagno né in altra parte della città - potrà beneficiarne.
Ovvero, detto in termini ancora più crudi, il rischio che vediamo è che sarà stato fatto poco di significativo per migliorare il trasporto pubblico a Genova al termine del mandato, perché il prolungamento di due tronconi di metropolitana, ammesso che si possano agevolmente concretizzare, non potrà avere ragionevolmente un grande impatto.
Sarà forse salvo quello di un possibile risparmio economico per AMT se a fronte di questi costosi prolungamenti ci sarà l’eliminazione, ad esempio, del 18 a San Fruttuoso. E questo, al di là del vantaggio economico, non sarà qualcosa di necessariamente positivo per l'utenza!
Noi proponiamo un percorso totalmente rovesciato, in cui si dia la priorità alla reintroduzione del tram partendo dalla Val Bisagno con un progetto di massima con cui chiedere i finanziamenti, lasciando in seconda battuta i prolungamenti della metropolitana.
Il progetto per il tram può essere elaborato partendo ora e con ritmi serrati, in alcuni mesi, giovandosi degli oramai numerosi studi sviluppati sul territorio, frutto anche di processi partecipati. Vi è la ragionevole possibilità che, attivandosi subito in questa direzione, la cantierizzazione possa partire o addirittura trovarsi in fase avanzata entro la fine di questo mandato amministrativo.
E rispetto ai tempi e ai disagi dovuti ai cantieri, ricordiamo che a Lione furono realizzate addirittura due linee contemporaneamente ed in tempo record: in soli 15 mesi ben 18 km! Se lo ha fatto Lione non lo può fare Genova? Noi crediamo che il Sindaco Bucci sia la persona giusta per accettare queste sfide; speriamo che non ci deluda come hanno fatto le due precedenti Amministrazioni.

Il Comitato Sì Tram - rif. Mazzoni 3351032952, rif. Palomba 3407847046