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Il MIT non finanzi infrastrutture che non portano verso una mobilità sostenibile per Genova

Venerdì, con una lettera al Ministero dei Trasporti, le Associazioni Genovesi che si occupano di ambiente, mobilità, clima e futuro della società hanno bocciato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della Città Metropolitana di Genova ed hanno chiesto al Ministero di non concedere i finanziamenti richiesti per la realizzazione delle azioni previste.
Si è dovuti giungere a tanto perché le osservazioni fatte in diverse sedi e diversi momenti non sono state ascoltate. Il Piano, approvato dalla Città Metropolitana di Genova, manca completamente gli obiettivi dichiarati e non risponde alle necessità dei cittadini. Se concessi, questi finanziamenti risulterebbero uno spreco di denaro pubblico e porteranno a rimandare di anni le azioni urgenti che servono davvero alla mobilità ed alla salute dei cittadini oltre che all’ambiente e all’emergenza del clima.
Negli ultimi venti anni si è assistito alla “resa” del trasporto pubblico che ha ridotto del 10% la quota degli spostamenti a favore dei mezzi privati, peggiorando il traffico, i tempi di percorrenza, l’inquinamento e le emissioni di CO2 da fonti fossili e questo ben prima della tragedia del Ponte Morandi.
La necessità inderogabile di un PUMS adeguato per Genova è quella di invertire decisamente il calo del trasporto pubblico. La "cura del ferro" è la risposta che la cittadinanza si aspettava e che è stata disattesa, sia nella componente ferroviaria (che richiederebbe una revisione del Contratto di Servizio in essere per rivederne in riduzione i costi economici, colmare i buchi orari di servizio ed incrementarne l’efficienza, aggiungere fermate sulle direttrici dove necessario), sia nella non volontà di sviluppo di una rete tranviaria (necessaria per sostenere e incrementare i passeggeri sugli assi di forza, scartando quindi la soluzione del filobus).
Nella lettera-esposto al Ministero, le Associazioni firmatarie hanno analizzato la richiesta di finanziamento, usando la metodologia ministeriale esplicitata nello stesso Avviso di finanziamento ed hanno verificato che il PUMS non raggiunge significativi risultati né per quanto riguarda il riequilibrio tra trasporto pubblico e privato né in materia di impatto ambientale e riduzione dell’incidentalità.
Le Associazioni hanno elaborato numerose osservazioni, non soltanto metodologiche ma anche di contenuto su come il PUMS contenga scelte non coerenti con le finalità che dichiara di voler raggiungere circa il servizio ferroviario, l’interscambio, la mobilità ciclabile e quella pedonale e la realizzazione degli assi di forza del trasporto pubblico.
Forti di queste ragioni, sia formali che contenutistiche, le Associazioni hanno chiesto al Ministero dei Trasporti di rigettare le richieste di finanziamento del milionario micro-prolungamento della metropolitana, dell’anch’essa milionaria “monorotaia”per gli Erzelli e della rete filoviaria, tutti interventi assolutamente inadeguati rispetto alla necessità di mobilità dei cittadini.
I finanziamenti dovrebbero essere concessi solo a fronte di un ridisegno del Piano, per il quale le Associazioni e la società civile sono pronte a collaborare fattivamente e da subito con la politica e le strutture pubbliche.

Genova, 24 Novembre 2019